Come si esegue:
Sollevare le mani davanti al petto, con la destra un po’ più in alto della sinistra. Unire indici e pollici di ciascuna mano, il palmo della sinistra è rivolto verso il cuore, il dorso della destra è rivolto verso il proprio corpo. Il medio sinistro tocca il punto di contatto dell’indice con il pollice della mano destra. In questo modo le mani formeranno due ruote che nella mitologia induista simboleggiano il completamento della vita, morte, rinascita che ci guidano nelle tante esperienze volte alla nostra evoluzione. Il medio sinistro(Saturno) rappresenta il passaggio dalla vita terrena, alla morte, alla successiva rinascita. Inoltre la mano sinistra che punta verso il cuore rappresenta il mondo interiore, mentre la mano destra il mondo circostante. Interno ed esterno devono armonizzarsi, altrimenti non saremo in equilibrio e non riusciremo ad essere felici. Prendersi cura di sé significa offrirsi, darsi, offrire il proprio contributo nel mondo, riuscire a comprendere qual’è il compito per cui siamo in questo mondo e svolgerlo fino in fondo. Solo così potremo sentirci in armonia con noi stessi e con il mondo. Fin tanto che viviamo nella prigione dell’io saremo sempre calati nella sofferenza. Dobbiamo imparare a liberarci dall’oggettività delle cose. La libertà quella vera conduce verso la gioia, la compassione e la consapevolezza. Essere liberi ci permette di accogliere i cambiamenti consapevoli che sono insiti nel fluire stesso della vita, “tutto scorre”. Se lo ricordiamo siamo già un po’ più vicini alla serenità, all’equanimità e all’armonia.