Quando ho cominciato a praticare yoga non sapevo dove mi avrebbe portata e tutt’ora non so dove mi condurrà. Sono trascorsi ormai molti anni e ho imparato a vivere quest’arte come una presenza costante, imprescindibile e silenziosa nello scorrere di questa mia vita.
Tutte quelle pratiche, fatte di asana, di respiri, di silenzi, di momenti gioiosi, ma anche di dubbio, di ascolto, di cambiamenti, a volte difficili da integrare con ciò che è intorno a me, mi hanno portata a colorare pian piano le mie giornate con sfumature sempre più luminose e chiare.
Ma che cos’è in realtà lo Yoga?
C’è chi lo considera una pratica, chi una disciplina, chi un’alternativa alla palestra, perchè sente la necessità di rilassarsi, c’è addirittura chi pensa che sia come una pozione magica che presa una o due volte a settimana possa risolvergli tutti i problemi.
Niente di tutto questo, almeno per quella che è la mia esperienza dello yoga.
Considero lo Yoga una vera e propria arte…è quell’arte che un passo dopo l’altro t’insegna ad assaporare la vita e a colorarla di nuovi colori, di suoni e melodie che sgorgano come acqua di sorgente dalle profondità del cuore e di cui non riesci a farne più a meno.
Ma come ogni arte necessita della più completa dedizione e amore e quanto più tempo gli si dedica, tanti più frutti si potranno cogliere.
La sua bellezza è nella continua scoperta, nel suo accompagnarti verso spazi sempre più ampi di comprensione di te stesso e degli altri e così un po’ per volta schemi e condizionamenti, a cui saldamente ci avvinghiamo per timore di perdere le nostre limitate certezze, cominciano a sgretolarsi…
La nostra mente è come un lago dove è possibile fare delle cose ma contiene in se molti limiti di cui non ci prendiamo cura, e solo quando poi siamo in grado di prendere il largo verso gli spazi oceanici, i confini si allontanano e si fanno sempre più ampi, e l’oceano diviene un immenso elemento di purificazione e rinascita.
Lo yoga presuppone delle pratiche fisiche basate su degli allineamenti che andranno ad adattarsi alle esigenze di ciascun allievo, così da accompagnarlo gradualmente verso una sempre maggiore consapevolezza inizialmente del proprio corpo e man mano del proprio respiro, dei propri limiti che sono già di per sè degli spazi di pura comprensione se accompagnati dall’ascolto.
E poi pian piano ogni cosa assume un nuovo senso, ed intanto il corpo si fa più flessibile e ci si libera di quei fastidiosi dolori che appesantiscono le nostre giornate e ci impediscono di godere a pieno del nostro tempo.
Le pratiche fisiche sono sempre accompagnate da momenti di ascolto di osservazione che un po’ per volta dal tappetino s’impara a trasferire nella propria quotidianità.
Quando si è in grado di trasformare la pratica dello yoga sperimentata in sala in uno strumento di comprensione al di là del tappetino stesso, allora lo yoga diviene l’arte di vivere in armonia con se stessi con gli altri e con la Natura.
A questo punto possiamo ben dire che la pratica dovrebbe essere in grado di connetterci con la nostra interiorità.
Tutto ciò non ha niente a che fare con i diversi stili di yoga e a tutti può arrivare, a prescindere dalla razza cultura o fede, in quanto c’è un principio fondamentale che attraversa trasversalmente queste differenze, che è la via interiore.
Lo yoga perciò è tutto ciò che conduce verso lo spirito a prescindere da tutto.
Lo yoga ci conduce verso la speranza dalla non speranza, ci conduce a dei frammenti di visione dello spirito che è fondamentale per la guarigione interiore.
Lo Yoga è il risultato di un percorso indipendente scevro da schemi e condizionamenti religiosi e filosofici.
La pratica dello Yoga si basa sull’apertura alle essenze, guidandoci verso una visione sempre più universale, ecco perchè andrebbe considerata come una pratica di apertura a 360°.
Lo Yoga perciò è l’eredità più preziosa del presente. È il bisogno essenziale dell’oggi e la cultura del domani.
Il significato più classico della parola yoga è “Unità” o “Unicità” e deriva dalla parola sanscrita “Yuj” che significa unire, mescolare, congiungere. Questa unità o unione viene riferita in termini spirituali al ricongiungimento della coscienza individuale con quella universale.
Concludo con questo bellissimo pensiero di Lalla tratto dal libro di Daniel Odier
“L’incendio del cuore”
Lalla Canta:
La Via della Conoscenza
è un fertile giardino,
innaffialo con l’acqua dell’adorazione
nella pienezza dell’azione.
Offri a poco a poco alla Shakti
i frutti di questo giardino
in cui la libertà nasce dalla nudità assoluta.
Anna D.